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Il brillocco del mese: il diamante.

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E' giunto il quarto mese dell'anno, Aprile, e questa volta si celebra il brillano per eccellenza: Il diamante.



Ah fortunelle le nate ad Aprile, le nate sotto il segno dell'Ariete o del Toro! Ogni scusa è buona per farsi regalare i sospirati girl's best friends.
Portatori di danaro e felicità (ma va??), che siano gialli come il celeberrimo Tiffany, blu o neri o grandi come il Koh-i-Noor, queste lacrime degli dei che -chi sa perché- ci interessano sempre molto interessavano uomini e donne anche nelle antichità, che vedevano in loro potenti antidoti per guarire problematiche legate alla testa, smaltire le tossine (io! io! sono piena di tossine, vedi??) e donare equilibrio e serenità (a-ri-ma va???).

Simbolo di amore duraturo, purtroppo i cari amici diamanti non sono legati né a numeri né a professioni strampalate. Esigete dunque un bel brillocco se:

  •  siete in odore di fidanzamenti 
  • o, se avete già dato, cercate di batter cassa ad ogni anniversario




Il brillocco del mese: lo smeraldo.

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Ah!
Credevate che mi fossi dimenticata!
E invece eccomi imperterrita a continuare con la rubrica del brillocco, che questo mese (anche se siamo già a metà) vede come protagonista assoluta le mia pietra preferita: lo smeraldo.


Simbolo di rinascita, la nostra quinta pietra non solo si diceva portasse fortuna e giovinezza ma consentisse di prevedere il futuro.

Presto, un gioiello tutto tempestato di smeraldi a chi:
  • è nato sotto il segno del Toro, dei Gemelli e del Cancro
  • soffre di attacchi di panico (grazie, una dozzina per me) e mal di schiena
  • necessita di cure per la -ehm- dissenteria (ma che è???) e la febbre
  • ha bisogno di fortuna (chi non ne ha bisogno alzi la mano)
  • medita 
  • festeggia 55 anni di matrimonio, ma anche 20 e 35


Il brillocco del mese: la perla.

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Eccoci tornati, sìore e sìori, dopo un lungo periodo di assenza.

In queste ultime settimane ho perso letteralmente la vista dietro al rinnovamento di That's Mine! (se ancora siete tra quelle persone che non sono ancora state martellate dal mio isterismo "Sono di nuovo on-line! Sono di nuovo on-line!" mi spiace, ora avete perso la vostra tranquillità), diventando un tutt'uno con la lightbox e bruciandomi gli occhi a ritagliare quei maledetti sfondi che sembrano bianchi ma in realtà poi sono tutti rosini sfumati, mannaggia a loro.

Ritorniamo con un grande classico, che poi coincide anche con il post precedente -ehm- ovvero col brillocco del mese.
Giugno ci mostra un brillocco atipico in quanto non si tratta di una pietra preziosa bensì dell'amatissima perla.


Amata sì, ma anche odiata, da me. Trovo in fatti che mi donino immediatamente quei trent'anni in più di cui non si sente francamente il bisogno.
Lasciamo perdere le collane che tra parentesi non possiedo neanche. Possiedo invece dei bellissimi orecchini che indosso e poi tolgo immediatamente perchè la voglia di passare da vecchia zia Belarda è pari a zero.
Che sia la mia faccia o il taglio (Taglio? Quale taglio?) di capelli non lo so. 

Vedo ragazze che sfoggiano elegantissime le perle al lobo e fanno così chic.
Le indosso io e mi vedo nella sala comune dell'ospizio "Giorni sereni".
Non capisco.

Invece, care mie nate a Giugno, le perle -che vi stiano bene o no- sono il vostro porta fortuna, per cui eccovi pronto il nuovo pistolotto dedicato a queste "escrescenze di ostrica" (detta così perde decisamente tutta l'allure).

Sono degne di essere omaggiate di perle coloro le quali:
  • sono nate a giugno
  • si voglio sposare e sono americane. Ecco, a seconda della vostra nazionalità, indossate o evitate le perle il giorno del vostro matrimonio. Negli States pare che portino fortuna, nell'italica nostra terra invece lacrime a go go. Sappiatevi regolare!
  • hanno problemi cardiaci e gastrointestinali (questo è un messaggio di That's mine! per la salute. Aut. Min. rich.)
  • sono pazze, con poca memoria o soffrono di insonnia (mi sa che a quelli che scrivono queste infographic servano taaante perle, questi si drogano sul serio)
  • hanno problemi di infertilità. Basta ricoprirsi di perle e tac! il problema è risolto! In tutte le ASL infatti vengolo distribuite collane di perle gratuite del quelle coppie che non riescono and avere bambini, non lo sapete? (N.B. per chi capitasse qui per caso e non mi conoscesse: sto facendo ironia. Ovviamente. E prendendo allegramente per i fondelli coloro che scrivono queste boiate. no perchè poi mi arrivano mail a caso di chi non capisce e io ci rimango tanto male. E poi ci penso triste per due settimane).
  • hanno appena dato alla luce un bebè. Lasciate subito l'ennesimo bavaglino e andate a comprare alla puerpera dolorante in ospedale un bel collier. Immagino che sarà molto più felice!
  • festeggiano il loro primo, terzo, dodiciesimo o trentesimo anniversario di matrimonio

Il problema della pochette

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In questo ultimo periodo sto aiutando mammà a cercare una pochette da cerimonia.
Premettendo che in mio aiuto arrivano indizi incerti quali "La vorrei colorata, forse con un po' di pailettes ma non troppe, o forse no, impunturata ma guarda ad esempio che bella questa liscia ecco questa arricciata è il mio ideale, di seta di stoffa di pelle MA PERCHE' NON LA TROVO DA NESSUNA PARTE? Ecco questa sì mi piace Oscar de la Renta costa 2350€", mi sto prodigando per le vie reali del centro e quelle virtuali dell'internet per trovare questa benedetta borsina che non esisterà sicuramente.

Ed ecco che dopo lungo peregrinare fra i siti più diversi approdo speranzosa su Luisaviaroma.
SPERANZOSA.

E invece.
La fiera degli orrori. Il raduno delle schifezze.
Personalmente ho dei gusti molto classici, non si può certo dire che il mio guardaroba brilli di avanguardia ma osservo e ammiro sempre chi riesce a dare al proprio ensemble quel tocco in più inaspettato, magari un po' ironico.

Sì ragazzi ma c'è ironico e ironico.
Cosa c'è di ironico in questa: la spugna della doccia.
La spugnetta per lavare i piatti.
Con tanto di parte più ruvida per le incrostazioni di sporco più ostinato.
Io non ci voglio credere.




E da lì mi si è aperto un mondo di simpatici accessori adatto a tutte le occoasioni che la vita sarcasticamente ti metterà davanti

Come questa, da indossare al matrimonio del tuo ex che ti ha invitato per spregio.


Con l'occhio di Sauron, per le appassionate del Signore degli Anelli e, allo stesso tempo, con la Disco anni '70 nel cuore.


Per Samantha Cristoforetti.


Questa invece è tutta dedicata alle amiche un po' alternative che durante il liceo amavano rubare la segnaletica stradale per poi arredare allegramente le loro camerette.


La versione gattara-glitter di David Bowie innamorato, con tanto di pupilla dilatata.



Per chi conserva la tradizione delle paste per il pranzo della Domenica.

 

 Un simpatico e sobrio teschio, con tanto di corona di spine:


 Per le meno religiose anche in versione con elegante cilindro, per le sarate di gala

  

O in versione splatter, con botta in testa insanguinata, per le fedelissime di trasmissioni quali Chi l'ha visto? o Amore Criminale.

  

Giuovani mamme! 
La vostra creautra non smette di lagnarsi duranti i vostri tour sfrenati di shopping? 
Perchè non coniugare il fashion con l'auto-babysitteraggio che è pure gratis e con quei soldi ci potete comprare 'nartra maravigliosa borzetta, magari con una strizzata d'occhio al rock? 
La clutch-LEGO è proprio quello che fa per voi!

 

Per le femminucce poco interessate alle costruzioni modulari metallare abbiamo anche una favolosa versione Mio Mini Pony in rafia con chioma da acconciare nei momenti di estrema noia.


Se invece il vostro scopo è zittirli tramortendoli di paura il nostro eshop di fiducia ci propone anche:

Pelosi mostriciattoli, incazzosi o depressi da abbinare a seconda del vostro umore, marchiati Fendi.


  

Fa-vo-lo-si mix tra i Kiss e la cultura russa


Inquietanti tenerissimi conigli, rimasugli del merchandising di Donnie Darko


o fondi anni '80 di magazzino del giocattolaio sotto casa, versione tarocca degli Orsetti del Cuore perchè vostra madre non c'aveva testa a spendere tutti quei soldi per gli originali ("tanto sono uguali e non se ne accorge nessuno". E fu così che diventasti lo zimbello di tutta la scuola).


Parlandi di reperti anni '80 questo mi ricorda tantissimo un giochino che avevo: in pratica era una stellina (ovvimente lilla e viola) che si apriva e diventava un cavallino. 
Una sorta di transformer per femminucce (Dolci Segreti!! L'ho trovato!). 
Avevo anche l'orso/cerchio. 
Qualcuna possedeva come me questa meraviglia?


In caso di attacchi di fame durante la cerimonia la seguente pochette contiene un kit (kat, ahahahah ODDIO SEMBRO MIO PADRE) di emergenza per chi soffre di calo di zuccheri.


La moglie di Gundam sfoggerà con orgoglio nelle occasioni più importanti codesta clutch che sembra uscita da un quadro di un pittore futurista.


Nel caso vi sentiste ancora un po' bimbe e un po' reginette di bellezza, con una sfumatura tendente a "la toeletta di Barbie"

Ecco questa mi sembra più un soprammobile kitch di quelli DIY americani con gli animalini comprati in edicola spruzzati con la bomboletta spray oro di Leroy Merlin.


Abbiamo anche tutta una serie per le visite in ospedale.

Se andate a trovare un'amica reduce da un intervento di chirurgia plastica questa mi sembra molto appropriata.


Oppure potete sempre sfoggiare il sacco raccogli urina per le visite ai degenti più gravi.


Che ovviamente abbiamo anche nel colore moda giallo fluo.


La prossima volta quindi che vi mostro tutto il mio trasporto verso sobrissime pochette come queste, per favore, abbiate pietà di me e non classificatemi come banale e priva di idee.





Guardi chi passa nella grande estate.

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Amiche e amici: sono felice!
Finalmente il caldo è arrivato (già da un po'), il 90% delle persone si lamenta del sudore, il Tg2 ha già iniziato a tartassare con "non uscite nelle ore calde, bevete tanta acqua, mangiate frutta e verdura, evitate alchool, bevante gassate e cibi pesanti". Meno male che ce lo dicono loro, altrimenti noi come faremo?
Tutto questo cosa significa? Che da oggi, almeno formalmente l'estate è iniziata!

E su That's mine! il cambio di stagione che cosa significa?
Nuovi sfondi a tema sui nostri prolungamenti del braccio destro, ossia lo smartphone! Alleluja!
Spero che vi piacciano, fatene buon uso  mi raccomando e se proprio ne avete voglia e non sapete come impiegare le vostre giornate scrivetemi o mandatemi uno screenshot con quello che avete scelto!
Aut. Min. rich.

Un'estate al mare:

















Animalini:






Gelati!








Tuttifrutti:














Pattern:







Abbigliamento da spiaggia: gli asciugamani. Parliamone.

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L'estate è ormai arrivata e le giornate di mare, per chi ha la fortuna di abitare sulla costa o molto vicino si fanno sempre più intense.
Un gesto diventa quindi sempre più automatico: prendere la borsa da mare, il costume, l'asciugamECCO.

L'ASCIUGAMANO.
IL TELO DA SPIAGGIA.
IL SALVIETTONE (come dicono in Romagna).

Attenzione, attenzione.
Io quest'anno vorrei evitare di bruciarmi la retina causa obbrobri inquietantissime quali:
- il telo con le tartarughe, le orche, i delfini e i pesci, con sfondo marino/lagunare
- il telo sbiadito, vecchio di vent'anni preso con i punti del latte (ciao, noi in casa ne possediamo due).
- il telo di Betty Boop e di Hello Kitty
- il telo dai colori psichedelici, da evitare con lo sguardo per non correre il rischio di arrivare ondeggiando sulla battigia, perdere i sensi e sbattere a faccia in giù a riva annegando
- il telo finto di Louis Vuitton o Gucci che fa tanto 2003

Less is more, dice Mies.
Annamoci piano, dicono a Roma.

A me piace moltissimo il modello "turco" o fouta, generalmente a righe, in colori tenui, freschi e leggeri, con le frangette o le nappine alle estremità.
Il mio preferito infatti è proprio uno azzurro a righine con le frange, tessuto da una parte e spugna dall'altra, preso su una spiaggia in Sardegna a 15€.














Per i modelli invece tutti di spugna ho trovato queste meraviglie provenienti ovviamente dagli USA con le iniziali (tutti gli americani sembrano avere tre iniziali, ma perchè? Illuminatemi).







Con del telo di spugna e una stoffa carina possiamo anche cimentarci negli amatissimi DIY:





Voi che asciugamani usate?

Il brillocco del mese: il rubino

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Dato che in questi giorni stiamo andando a fuoco, il rubino mi sembra essere la pietra più adatta per festeggaiare appieno questo mese ormai iniziato da una settimana.

Rosso, come sempre, significa ammmore, classicone dei più banali clichè, ma anche sangue e quindi cuore, rendendo il rubino la più zuccherosa e romantica tra tutte le pietre preziose.

In quali occasioni, quindi, il rubino deve essere regalato?
  • Per curare le infezioni: passare un rubino -che noi tutte possediamo in grandi quantità e di tutte le dimensioni- su una ferita aiuterà a disinfettare il tutto e non avrete neanche bisogno di punti di sutura!
  • Quando si hanno problemi di circolazione sanguigna
  • Per tirare su il morale di una persona triste regala anche tu un economico rubino!
  • Per festeggiare i 40 anni di matrimonio
  • Come anello di fidanzamento
  •  Come simbolo d'ammmore ma anche di amicizia. A Natale, quindi, a tutte le amiche regalate un bel paio di orecchini con rubino! Certamente!

Il brillocco del mese: il peridoto.

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Il celeberrimo brillocco del mese di Agosto è il Peridoto, o Olivina, noto come nome alle più per il famoso smalto Chanel che più che Peridoto era color bacherozzo.



Da grande amante del verde e da piccolissima possedente di infinite fortune, spesso lascio sfuggire lo sguardo dall'amico smeraldo per volgerlo all'altrettanto simpatico Peridoto.
Quando mammuzza ha compiuto ...anta anni, tutta la famigghia ha deciso di farle un bel regalo e assai gradito, ossia l'anello Nudo di Pomellato. Io ovviamente andai sul sicuro, certa di condividere con il mondo l'amore per il verde (ma guardate quanto è bello!!).


Al grido di "Ma un anello con la pietrozza verde già lo ho", esso fu prontamente cambiato a favore del topazio ma lui rimase sempre nel mio cuore.

Forse questa storia strappalacrime potrebbe servirmi in un'occasione futura per vedermelo al dito. Vediamo quali scuse potrò usare e voi potrete fare vostre nel caso foste mie colleghe nell'amore verso il Peridoto:
  • voglio sentirmi più vicina a Madre Natura (grazie, amici antichi egizi)!
  • ce l'ha anche Cleopatra!
  • scarseggio di "dignità reale" e ho bisogno di farne il pieno (grazie, amici antichi greci)
  • ho la sinusute!
  • sono depressa (questo vale per qualsiasi regalo in generale, no?)! 
  • di notte soffro di incubi!


Zara, questo no. Ti prego.

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Una vita circondata da amiche con gli occhi azzurri.
Una vita circondata da amiche bionde.
Una vita circondata da amiche bionde con gli occhi azzurri.
Una vita dominata dal ceruleo nei vestiti, perché fa così "fine".

Una vita per capire che il celeste e tutte le sue varianti a me, castana scura con occhi verdi, sta proprio di… non mi dona per niente (tanto per mantenere i toni fini).

Gli ultimi anni di una vita a virare verso un guardaroba pieno di nero, grigio, bianco, verde militare rosa cipria e tutti gli altri colori neutri possibili e immaginabili.

E ora Zara cosa fa?
Giubbotti. Gonne. Cappotti. 
Azzurri (tra l'altro di un tono anche pessimo).

E tutte sappiamo che Zara copia ed è copiata per cui mi troverò per tutta la primavera e l'estate ad affrontare questa serie di colorini che trovo insignificanti.

Zara, tu mi odi. Confessalo.











Il giardino segreto

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Da qualche giorno su thatsmine.it sono uscite le prima anteprime delle novità primaverili.
Ultimamente ho recuperato tutto il tempo perduto durante Febbraio e Marzo senza toccare i ferri del mestiere ma ho deciso di far uscire i nuovi bijoux piano piano piano e non tutti insieme.
Il primo turno è toccato a questi due modelli di orecchini, in verità molto simili tra di loro di cui sono follemente innamorata, tanto che vorrei tenerli tutti per me.

Sono composti da tue diverse tipologie di filigrana in metallo a cui ho appeso delle piccole perline di boemia color crema e delle nappine fatte a mano (ormai ne produco in quantità industriali) in filo di cotone dai colori neutri e molto primaverili.

Ho deciso di creare una linea dedicata a queste creazioni dai colori più tenui e delicati e di chiamarla "Secret Garden" in onore del libro che da bambina mi ha fatto emozionare più degli altri e e che rileggevo sempre, immedesimandomi in Mary e nel suo giardino segreto.

Il mio colore preferito è il tortora, e il vostro? 







Piercing, ma chic.

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Quando Dior durante l'ultima collezione (scusate se non uso i termini tecnici) se n'è uscito con gli orecchini Mise en Dior (o Tee Shirt se in resina) il connubio tribale/perla ha spiazzato un pochino, soprattutto me.
Sono però serviti solo dieci minuti netti per farmi cambiare idea sull'accoppiata più agli antipodi della storia della moda.




Sulla rete impazzano già ovviamente i DIY, quello di a pair and a spare su tutti, di cui ovviamente non potevo esimermi dallo sperimentare. 
Dopo numerosi tentativi ampiamente falliti ho lanciato tutto per aria e, accettando la sconfitta, mi sono diretta prima su eBay e poi su Depop dove per il folle prezzo di 10€ ho acquistato il mio paio fake di orecchini perlosi ma tribali, tribali ma perlosi.


Se anche voi volete accaparrarvi il vostro paio di orecchini alla muoda potete acquistarli onlain su Depop, Ebay ma anche Etsy e via dicendo digitando "tribal pearl earrings" oppure "dal vivo" nelle profumerie ben fornite (a Genova li ho visti da Sbraccia in Via Ceccardi) e qualcosa mi dice che presto i mercati rionali ne saranno invasi.
Quindi, prima che diventi un accessorio di dominio nazional-popolare del tipo braccialetto Cruciani e questa estate (ammesso che arrivi) li propongano tutti i venditori ambulanti di qualunque lido sabbioso e non, vi suggerisco di comprarli al più presto per venire additate come "quegli orecchini strani li ho visti per la prima volta su [inserire il vostro nome QUI]".

Altro che influencer.

Quello che invece mi lascia più perplessa è la collanazza di Chanel (ma che strano, tutte e due le famosissime case se ne escono con accessori etnico-perlati CONTEMPORANEAMENTE) che fa tanto "mercato pulcioso e discutibile ma chic" di cui abbiamo una diapositiva: 


Lasciando perdere il sobrio trucco della cara Cara, semplice e delicato, il mio voto è un "anche no".
Né nella versione "headphones, ultimo modello" né in quello "sistema solare con un solo pianeta in collisione sul sole" per approfondire al meglio gli studi sulle orbite galattiche ed eventuali disastri astronomici.

 

E Zara, con i suoi topini che copiano tutto in due giorni, non migliora la situazione uscendo con il modello "Punkapuzza, uè ce l'hai una monetina".


Alla ricerca della quinoa perduta

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Pensando all'estate che verrà, al caldo, alla dieta o pesudo-tale in cui tutte quante ci vorremo (o dovremo tuffare) e che ovviamente non riusciremo a portare a termine, ultimamente stavo cercando su Pinterest qualche idea nuova per un'insalata che non sia la mia solita classica e banale insalata-carote-mais-pomodoro.
Mi ricordavo infatti di aver intravisto nel tempo insalate miste dagli ingredienti un po' diversi a cui io non penso mai e che soprattutto non avrei mai pensato di mettere nella suddetta insalata.

Per cui vado su quella che ormai è la mia seconda casa e digito "salad" nella sezione food.
Inizio a frugare e leggere i titoli delle ricette.

Caprese Salad - ok
Spinach salad with chicken and avocado - ecco, l'avocado, non ci penso mai
Kale and Quinoa salad with black beans - troppo stramba
Mediterranean quinoa salad - manco so cosa sia la quinoa
Rosted veggie quinoa salad - aridaje co' sta quinoa
Thai quinoa salad -
Quinoa salad - ……!!!!!!!!!!
quinoa
quinoa
quinoa

EBBASTA CON STA QUINOA!!!



Ma che cavolo è?
Il cibo del diavolo?
E' ovunque, Pinterest ne è invaso e con lui tutto il web.

Cerchi idee su come vestirti in primavera? Pinterest ti aiuterà a trovare un quinoa outfit che sarà perfetto con l'arrivo della nuova stagione.
Stai rifacendo il bagno e non sai che rivestimenti usare? Qualche utente avrà sicuramente pinnato delle piastrelle alla quinoa, resistenti all'umidità!
Non sai dove andare quest'estate? Prova Quinoa Island, c'è un mare da shogno!

NO.

Ormai questa maledetta cosa indefinita sta popolando anche i miei sogni notturni rendendoli incubi.

Chiedo (e mi lamento) in giro e scopro che:
- la quinoa fa bene (contiene ferro, zinco, magnesio, amminoacidi essenziali)
- la quinoa non sa di niente (grazie mic) e quindi
- la quinoa si può utilizzare sia per il dolce sia per il salato
- la quinoa aiuta a dimagrire
- la quinoa è un cereale
- la quinoa è un cereale ma non contiene carboidrati bensì proteine
- la quinoa non contiene glutine e quindi è adatta anche ai celiaci
- la quinoia (pianta) è orribile (mi ricorda i batteri che usavamo per fare lo yogurt quando ero piccola):


(fonte: wiki-quinoa)

- la quinoa è cugina degli spinaci ma ha l'aspetto del cous cous (non me lo riesco a spiegare)
- la quinoa veniva venerata dagli Inca. Maledetti Inca. Anzichè venerare i dolcissimi alpaca questo popolo antico adorava una verdura a pallini che in verità è un cereale.

La quinoa è infima perché, nonostante tutta la sua popolarità onlain, non si fa trovare. Non c'è al supermercato di quartiere, non c'è nei supermecatoni grossi.
La trovi solo nei negozi fricchettoni che sono tanto attenti alla biodiversità ma poi si fanno infinocchiare dal Kamut e da tutta la trovata pubblicitaria che ci sta intorno (e in cui quindi MI RIFIUTO DI ANDARE A COMPRARE) e in farmacia.

Per me è troppo. 
Quinoa, ti abbandono ancor prima di averti incontrato.
Ti tradisco con un'altra stramberia, il pimento, che ho trovato e comprato al Mercato Orientale.
E che ho scoperto sapere di Foille.  

Pigiama party

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Ho un problema con i pigiama, molto simile invero a quello che ho con le calze.

Il 99% dei nostri amati capi notturni in vendita sul mercato mi fa inorridire.
Sembra che per andare a dormire sia necessario vestirsi in maniera ridicola.
Disegnini, fiocchetti, volant, gattini imbarazzanti, fiorellini, scritte, sembra che il mondo pigiama si divida tra cinqueeni esagitate e noventanni ormai rassegnate, passando per vere e proprie tigri del ribaltabile.

Io non voglio niente di tutto questo.
Voglio un pigiama normale, semplice, che non mi faccia vergognare neanche davanti a me stessa.
Altro che unicorni e araba fenice. 
E' molto più probabile imbattersi nell'uomo delle nevi in mezzo al deserto piuttosto che trovare un pigiama decente.

E tra l'altro io parlo solamente di pigiama, quindi di sopra e sotto pantalone, non di camicie da notte perchè il freddo non mi abbandona mai, neanche sottto novanta strati di coperte.

Gli unici che mi vengono leggeremente incontro, anche se solo con i pantaloni, tralasciando il pezzo sopra sono Zara Home:





e Oysho:






Anche voi avete le fisse sui pigiami o siete più da disegni e scritte?
E, soprattutto:avete siti/negozi/qualunque cosa da consigliarmi dove trovare un pigiama presentabile?





Hashtag obsessed: Capelli

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Ciao iaia, e benvenuta.
Non ti vedevamo da MAGGIO.

Voi tutte che mi seguite da più o meno tempo siete a conoscenza di una delle mie principali fisse: i capelli.
In quanto portatrice sana di capelli crespi in una delle terre più umide al mondo (la Liguria), lo scopo della mia vita è sempre stato il cercare nuovi prodotti, metodi e qualsiasi altra diavoleria in commercio che mi sollevi dal sembrare il Michael Jackson dei primi tempi non appena varcata la soglia di casa.

Having A Very Complicated Relationship With Your Hair

Il risultato è una gran mole di tempo della mia miserabile vita perso a studiare, leggere, informarmi sul presente e sul futuro della ricerca in questo campo. 
Grandi illusioni aveva destato in una giuovane iaia anni fa un'articolo nel quale veniva annunciata la scoperta di una sostanza in grado di modificare la forma della sezione del capello a proprio piacimento. In pratica assumendo una pasticca chiunquesarebbe stato in grado di decidere ogni giorno "capello liscio o riccio?". Peccato che poi non ne abbia più saputo niente.
Maledetta lobby dei parrucchieri.

You can’t see pictures of “naturally curly hair” without wanting to throw your computer away. | 29 Things People With Curly Hair Can Simply Never Do

Per cui potete ben immaginare come ogni spot, pubblicità, cartellone stradale che nomini appena appena un sinonimo di "crine" attiri immediatamente la mia attenzione.
Ovviamente ogni aspetto dei nuovi prodotti in commercio viene da me accuratamente analizzato in maniera pseudo-scientifica.
E puntualmente porta sempre ad una delusione.


Questo post del grande rientro, infatti, è educativo e, allo stetto tempo, portatore di meste notizie.
Oh ragazze dedite allo stiraggio, piastraggio e demolizionaggio (che non esiste) dei capelli, RASSEGNAMOCI.
Apriamo gli occhi e non facciamoci prendere in giro da shampoo, balsami, maschere e trattamenti speciali che promettono di ricostruire il capello danneggiato.
Amiche da casa, NON si può ricostruire un capello danneggiato.
Lo so che è quello che noi tanto aspiriamo ma, via!, togliamoci quel prosciutto dagli occhi e esaminiamo la problematica alla radice.

natural-treatment-repair-dry-damaged-hair

I capelli sono un elemento morto. Mi spiace per loro, renderemo omaggio con una degna funzione funeraria ma, pensiamoci, questa per noi è una grande fortuna.
Depilazione, cicli, parti, buchi alle orecchie e non solo! Soffriamo già abbastanza noi donnicciuole e ci mancherebbe anche soffrire come dei cani ogni volta che andiamo dal parrucchiere per il nuovo taglio.
Se noi li torturiamo e li roviniamo però sarà difficile che esistano prodotti che li aggiustino e li rendano perfettamente integri come erano un tempo.


Se prendete una foglia secca e la stropicciate, Essa si romperà e sarai assai complicato ricomporLa neanche con le migliori colle in circolazione.
Quando rompete uno specchio difficilmente riuscirete a rimettere i pezzi insieme e a rimandare al mittente i sette anni di sfiga.
Anche le scatole rotte da genitori, parenti, fidanzati col pallino del calcio, capi e strambi colleghi sono un processo irreversibile: il nervoso non sparirà fino a tarda sera.

What would our hair issue be without this cutie? Pinned by Heather Lee from the Yatz; Original photo image from funnywallphotos.com

Quindi, care mie compagne di sventura, ascoltate il mio messaggio: non fatevi abbindolare da prodotti che promettono con le loro abili grafiche pubblicitarie di riappiccicare le vostre doppie punte rendendole un'unica cosa, magari avvolte da un'aura luminosa.
Quello che al massimo si può fare è utilizzare dei protettori che riducano la possibilità di rovinare la vostra chioma ma sappiate che l'unica soluzione per aggiustare la vostra zazzera oramai rovinata alle estremità è -ahimè!- la sapiente (?) forbice dell'amico parrucchiere.

Crowfunding per l'alluvione a Genova

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Cliccare alla destra del blog su "2011".
Poi sulla linguetta "novembre".
Cercare il post scritto sabato 5 sull'alluvione a Genova.

Pensare di prendere lo stesso testo e incollarlo in un post datato ottobre 2014.
Con la rabbia di vedere le stesse parole così attuali ma peggiorate da quel "di nuovo" urlato nella testa.

http://www.albertocarmagnani.com

Un "di nuovo" pieno di paura, mentre attraverso in macchina un Viale Brigate Partigiane apocalittico, con i semafori spenti e l'acqua che sale un quarto d'ora prima dell'esondazione del Bisagno.
Un "di nuovo" pieno di angoscia, mentre leggo i tweet di Primocanale, unico media e soggetto a dare notizie in tempo reale su cosa stava accadendo, che raccontano della situazione che peggiora sempre di più.
Un "di nuovo" pieno di collera, quando vedo le immagini di Genova in ginocchio, umiliata e devastata da chi avrebbe potuto fare e che non ha fatto, rallentato, non agevolato.
Un "di nuovo" pieno di speranza, quando infilo gli stivali di gomma vecchi e prendo i guanti comprati nel 2011, in partenza per offrire il mio aiuto di chi ha perso tutto o in parte, in casa o sul luogo di lavoro.

http://www.albertocarmagnani.com/

Per una cosa però, questa volta, non ci sarà un "di nuovo".
Mentre nel 2011 ingenuamente abbiamo creduto ai "faremo", "costruiremo", "puliremo", "innoveremo" che poi sono caduti nei tombini insieme al fango spazzato via, questa volta non ci faremo abbindolare.
Ci daremo da fare, per protestare, per farci sentire e per sostenere chi ha perso tutto, genovesi che aiutano genovesi.

Nel nostro piccolo ci siamo mossi organizzando, da un'idea di Anna di Moda per principianti, una raccolta di crowfunding.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto da tutta Italia, anche con una piccola cifra, quello che vi sentite.
Se non potete donare nulla vi chiediamo solo di condividere per cercare di raggiungere più persone possibili.
Con il ricavato andremo ad aiutare una realtà genovese gravemente colpita dall'alluvione, sostenendoli nell'acquisto di nuovi macchinari o qualsivoglia andato perso giovedì notte.

Cliccando QUI potrete accedere alla pagina per donare con un account paypal o da cui potrete prendere il link per la condivisione.


I genovesi sono chiusi e raramente esprimono le proprie emozioni ma sono sicura che, sotto la loro scorza, vi ringrazieranno di cuore.

Alluvione Genova


E' facile essere felici in Sicilia

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Ah! i vecchi tempi in cui scattavo foto e poi scrivevo il post dopo due mesi!
Bhè, in pratica non è cambiato nulla, quindi.
A metà agosto siamo partiti per la nostra vacanza estiva in Sicilia e io a quasi fine Ottobre vi mostro le foto.
Diciamo che è un "memories post". Eh, diciamo.

Una piccola premessa.
Non pubblico più foto delle mie vacanze da, bho, un paio di anni?
In questi ultimi tempi il mio piccolo e antico (il 20 gennaio sono 8 anni) blog è stato parecchio abbandonato e io, sinceramente, non ne ho sentito la mancanza.
Fino a qualche giorno fa.
Momento in cui ho sentito un pezzo che mancava.
E deciso di riprendere in mano quel piccolo pezzetto di vita che mi ha accompagnato fino ad adesso.

Per quanto riguarda la vacanza siciliana vi dico solo che abbiamo girato come palline da flipper per tutta la Trinacria
10 amici, 4 alberghi/appartamenti, 2 macchine, una moto e 1 Super Santos.
E due dei cinque chili  persi fino a luglio che sono ritornati direttamente al mittente senza ritegno.


















Un momento di tregua con l'autunno.

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Autunno, autunno. Lo sai che io e te non andiamo molto d'accordo.
Sei la porta oltre la quale ci aspettano temperature minime, raffreddori, buio alle quattro e mezza del pomeriggio e altre amenità di cui io le mia personalità faremmo volentieri a meno.
Al contrario di tuo cugino inverno però, devo confessare, a volte riesco a trovarti quantomeno accettabile. Durante quelle -rare- giornate terse di tramontana, se indosso i miei innumerevoli strati da orso polare, guardando il cielo blu e le sfumature giallo-rosso-ocra delle foglie sugli alberi posso quasi ritenermi soddisfatta.

Visto che da una settimana dalle mie parti non si sente (per fortuna) più parlare di umidità, il mio mood "presa bene per l'autunno" mi ha spinto a cercare di addobbare un minimo il mio iphone a tema.
Il risultato ora è che ho una valanga di sfondi (trovati tutti su Pinterest) e non sono capace a scegliere.
Uno al giorno è troppo sbatti e, contando che mi rimarrà minimo fino a giugno, chiedo aiuto a voi, amiche della bloggosfera (che termine così 2007), mettendoli ovviamente a vostra disposizione.

Fall mood:














Nel bosco:






Halloween&zucche:






Meteo:







Varie&eventuali:





Send me a postcard, drop me a line.

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Tutto partì da un tweet datato 28 Agosto 2014:


causato da quella mancanza di ansia durante le vacanze che mi ha accompagnato dai primi anni '90 fino al dilagare dei cellulari: "Devo mandare le cartoline".

Da piccola, durante i periodi vacanzieri, già ero proiettata verso la mia futura pena che mi accompagna tutti i giorni, ossia la sindrome della lumaca (portarsi la casa dietro). Ricordo ben distintamente, infatti, tra le mille cose da cui non potevo assolutamente separarmi e che era indispensabile avere, sia sulle spiagge assolate della Sardegna che sulle gelate piste da sci, un'immancabile agenda gigante ove annotavo gli indirizzi delle mie innumerevoli conoscenze di undicenne. 
Il risultato era la bancarotta quasi sfiorata dai miei per potersi permettere nove tonnellate di cartoline TUTTE UGUALI. Sì, perchè se tanto andavano a persone diverse che bisogno di sbattersi c'era a comprarle tutte diverse?
Questo mio imbruttitismo mi sorprende ancora assai a decine (ora ho un collasso) di anni di distanza.
Ovviamente tutto il tempo guadagnato veniva reinvestito nella scelta della cartolina più bella da spargere in giro per l'Italia.

Nel tempo, vuoi i cellulari che permettevano di essere sempre in contatto, vuoi l'adolescenza e la crescita, le cartoline hanno terminato di essere spedite, per la grande felicità del portafoglio di papà.

Io però ho sempre amato spedire la posta, una lettera, una cartolina. Più per il gesto in sè che per il contenuto (la scrittura non è mai stata il mio forte e tutti ancora ricordano con ilarità il mio "Tanti saluti, iaia" spedito alla mia migliore amica dei tempi).
Ho sempre avuto "amici di penna" incontrati in ogni dove, a cui scrivevo "Come stai? Come sta tuo fratello? Come stanno i tuoi genitori? Come sta il tuo cane?", il tutto però su bellissime carte da lettera che mi venivano regalate.

Il dramma di non spedire più niente si è un po' affievolito poi con le spedizioni di That's mine! ma -diciamolo- non è la stessa cosa.

Per cui, dopo la vacanza in Sicilia di quest'estate, mentre tornavamo su da Napoli a Genova IN MACCHINA, il mio piccolo cervellino elaborava un certo pensiero "Voglio spedire una cartolina. Voglio spedire una cartolina. Voglio spedire una cartolina"
E dove riversare i miei sciuocchi pensieri se non su Twitter?

Il mio disperato appello non è fortunatamente caduto nel vuoto. Altre drogate di mancanza di comunicazione scritta, affrancata e spedita come me hanno risposto con un "Manda pure a me" e i giochi sono stati fatti.
Alla prima occasione (un viaggio di lavoro) non ho perso tempo e ho comprato cinque cartoline, ovviamente tutte uguali, scritto alcuni discorsi profondissimi, sbagliandoli anche, spedito e...
E...
Atteso quasi un mese e mezzo.
Hanno fatto prima le altre a andare in vacanza, spedirmene una da Parigi e farmela arrivare.

La celeberrima cartolina da Parigi, spedita dopo e arrivata prima (in due giorni?), da parte di Laura.

Collegamento permanente dell'immagine integrata
A Laura, la prima cartolina uguale.

A Sara, la seconda cartolina uguale
(notare il contrasto chiccheria Nordeuropea/folkloristica impostatura Mediorientale).


Collegamento permanente dell'immagine integrata
A Annina, la terza cartolina uguale.

L'inverno è appena arrivato. Non scherziamo.

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Le vacanze di Natale sono finite, i pranzi e le cene infiniti sono tutti terminati, nessuno vi chiede "Allora a Capodanno cosa fai?'". I botti sono stati sparati, le mutande rosse indossate e le calze della Befana, per chi le riceve ancora (cioè io), sono state aperte.
Qualche giorno fa ho sentito nei camerini di Zara durante i saldi: "No, questo non lo prendo perchè è troppo pesante e ora inizierà a fare caldo".

Fare caldo??
Ennnò, care amiche, non abbassate la guardia!
L'inverno è appena iniziato, cosa credi?
Il freddo, quello vero, mio malgrado deve ancora arrivare!
Ecco perchè ora vi beccate gli sfondi per il telefono formato invernale che avevo raccolto insieme a quelli autunnali e che mi sono dimenticata di postare!!!1!

Ovviamente ne avevo una valanga di natalizi, che per ovvie ragioni non posso più pubblicare.
Sciocca ragazza.























In principio vi fu il Fritto Misto.

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In principio vi fu il Fritto Misto.

Il mio arrivo nel mondo degli orologi dei grandi nelle lontane ere geologiche partì in quarta passando dal Flick Flack con le farfalle ad uno Swatch dal nome imbarazzante (scusa Swatch) regalatomi per la Prima Comunione.



Il tutto fu reso ancora più imbarazzante da mia mamma che entrò alla Swatch chiedendo un cinturino di riserva per l'orologio "Pesce Fritto". 
Non che "Fritto Misto" fosse più altisonante ma ancora oggi non posso far a meno di ridere quando entro nel negozio di Via XX Settembre.


In seguito ci fu un tanto agognato Scuba, stavolta per la cresima, con la bramata ghiera che si girava e le lancette che si illuminavano al buio. Peccato che facesse cagarissimo, un'edizione limitata per le Olimpiadi di Altanta 1996, dedicato a Dan Jansen, con scritte in inglese sul cinturino e la ghiera nera.

NERA. 

Il colore dello demonio per me e le mie amiche a quell'età felice e beata, in pieno periodo anni '90 dove i colori di punta erano il rosa, l'azzurro e il verdolino.



Venne poi l'età della ragione e del potere d'acquisto e con esso il diritto della voce in capitolo sugli acquisti in negozio. Finalmente ebbi il mio Scuba blu e azzurro (il Fish eye), come ogni ragazzina che si rispetti, con lo schermo che si illuminava schiacchiando il pulsante, la ghiera semi trasparente e il cinturino (fatto mettere da me) senza chiusura, tipo bracciale a molla. E il mio animi si quietò.




Con i 18 anni arrivò uno Swatch un po' più serio, in acciaio con la cassa rosa, che mi accompagnò fino a.. Ieri? Se non avesse la pila scarica e un giorno non avessi provato a chiuderlo al contrario deformando la chiusura, lo porterei ancora, lui, il mio amatissimo con tutte quelle sue righe di vita vissuta.




Nell'epoca moderna e contemporanea della mia vita ho avuto (e sto avendo a che fare) ancora con la Swatch. Diciamo che ne sarei anche entusiasta in quanto marchio che mi ha accompagnato durante la vita e che per me rappresenta in toto i ruggenti anni 90 a cui penso sempre con affetto.

Qualche anno fa G. mi regalò il modello Gent tinta unita che spopolava, il Colour Code, ovviamente rosa.



Nei giorni scorsi invece ho ricevuto in regalo un'edizione limitata del 2013, venduta solo in Francia (scusate se me la tiro), il Lisa Fan.




L'altra mattina, indossandolo per la prima volta, ho pensato: "Dai, vuoi vedere che.. Magari si sono evoluti dall'uscita di quelli monocolore. Voglio dare loro fiducia".
E invece.

Tic.Tac.


Tic.Tac.


Tic.Tac.

TIC.TAC.

TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC.

Il ticchettìo più forte del mondo.L'inquietudine.L'ansia.Il soffoco.

In mezzo alla folla urlante:
TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC.

Il sabato sera nella discoteca più profondamente tamarra durante la techno:
TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC.

Alla partenza dello space shuttle:
TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC.

Durante il quarto d'ora accademico in facoltà:
TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC. TIC. TAC.

Perché Swatch non investi nella ricerca sul ticchettìo degli orologi?
Perché vuoi lasciare i tuoi clienti logorarsi psicologicamente con questo rumorino continuo e irritante?
È forse un metodo di tortura?

Se ti serve un acustico in ambito universitario a cui smollare svariati sbiliardi di euro per studiare come silenziare gli orologi ci sono io, eh.

Mi piacciono tanto i tuoi orologi, cara Swatch, e vorrei usarli anziché lasciarli marcire in un armadio in un altra stanza (sì, il rumore passa anche attraverso i mobili).
Come facciamo? Come la risolviamo?

In fede,


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